POTI PICTURES

UONTED! NEL CIRCUITO BAFTA

Il nostro piccolo film è arrivato ad un grandissimo traguardo! Siamo felicissimi della selezione ad Aesthetica Short Film Festival, evento BAFTA-Qualifying (il prestigioso Oscar britannico!) che parte oggi a York, UK, e online. Un grande applauso a tutta la squadra!

UONTED! selezionato ai nastri d’argento

di Silvia Bardi La vetta per la Poti Pictures è sempre più vicina. E sempre più ambiziosa. I Nastri d’argento. E sempre con il cortometraggio “Uonted” del regista Daniele Bonarini che vede come protagonisti Tiziano Barbini e Paolo Cristini. I nostri d’argento per i cortometraggi, detti “Corti d’argento”, fanno parte del più prestigioso concorso cinematografico, quello dei Nastri d’argento, che vengono assegnati ogni anno dalla giuria più difficile del mondo del cinema tanto che l’evento di premiazione se lo è aggiudicato la Rai che ci organizza una serata televisiva. E’ l’iniziativa più importante nel calendario delle manifestazioni organizzate dal Sindacato nazionale giornalisti cinematografici italiani ed è riconosciuta dal Ministero dei beni culturali come premio di interesse culturale nazionale. Sono il più antico riconoscimento per il cinema italiano, secondi nel mondo, per ‘anzianità’, solo agli Academy Awards: i giornalisti cinematografici li assegnano infatti dal 1946. In due sessioni anticipate rispetto all’assegnazione e alla consegna dei Nastri per i lungometraggi i giornalisti cinematografici promuovono anche i Corti d’Argento, “Nastri” per i migliori cortometraggi dell’anno. E fra i titoli selezionati per i corti 2020 tra fiction e documentari, c’è anche il corto “Uonted” della casa di produzione cinemtografica aretina che fa recitare persine con disabilità come attori professionisti. Cinquantatrè i titoli in lizza, voluto personalmente dal giornalista e critico cinematografico Maurizio di Rienzo del consiglio nazionale del sindacato giornalisti che ha contattato la casa di distribuzione Première. Un anno d’oro per lo staff della Poti Pictures che solo quest’anno con “Uonted” ha già portato a casa nove premi dei maggiori festival cinematografici internazionali. https://www.youtube.com/watch?v=JhiMnoM0ZeY&feature=emb_logo

rassegna stampa

  Cambio di scena                   https://www.msn.com/it-it/notizie/italia/al-via-le-riprese-per-“cambio-di-scena”/ar-BB19WrwI https://www.arezzonotizie.it/eventi/cultura/riprese-cambio-scena-film-poti-pictures.html   https://www.lanazione.it/arezzo/cronaca/la-poti-pictures-ritorna-con-cambio-di-scena-ecco-il-nuovo-ciak-dopo-i-premi-internazionali-1.5605007

NUOVO LAVORO IN ARRIVO

Finite le riprese del nuovo cortometraggio targato “Poti Pictures Academy” che vede i ragazzi protagonisti di una nuova avventura! Sarà un altro successo?    

UONTED! vola!

Ancora premi e selezioni ufficiali in giro per il mondo, per il cortometraggio Uonted!  

Uonted! alla conquista di Atene

Premio del pubblico ad Atene per “Uonted” della Poti Pictures Il cortometraggio ha vinto al Positively different short film festival di Atene con il plebiscitario voto del pubblico. Quarantacinque finalisti e solo due premi in palio. Continua la scalata della casa cinematografica aretina di SILVIA BARDI (La Nazione)     Arezzo 21 febbraio 2020 – Un altro premio. La Poti Pictures ormai è entrata nel firmamento del cinema forte di una proposta unica al mondo e di una casa di distribuzione come la Première che ha saputo scommettere sulla casa di produzione cinematografica aretina in grado di far lavorare e di preparare attori con disabili anche gravi con la neonata Accademia. L’ultima fatica, il cortometraggio “Uonted”, sta girando per i maggiori festival europei e lo staff della Poti con il regista Daniele Bonarini è stato invitato al Positively different short Film Festival (Pdsf Festival) di Atene. “Si tratta di un festival promosso dalla Commissione europea Europa creativa, con molti partner, che ha come obiettivo valorizzare il cinema di livello che affronta temi difficili come discriminazione, povertà, disparità di genere, immigrazione – spiega Daniele Bonarini – io e Michele Grazzini, organizzatore della Poti,  abbiamo deciso di andare, ci sembrava una bella occasione, ma senza farci illusioni, erano arrivati al festival oltre tremila film, con quarantacinque finalisti e soltanto due premi in palio”. E invece, come al solito, si sbagliavano: “Uonted!” ha vinto uno dei due premi, quello del pubblico, quello più importante, che con voto unanime lo ha eletto miglior film. “La cosa sbalorditiva – continua il regista – è che siamo stati assaliti da domande, curiosità e di complimenti sul nostro metodo di lavoro. Tutti erano stupiti da come avessimo saputo far recitare persone con disabilità importanti a questi livelli, e di come fossimo stati i primi a riuscirci. Per noi un importante incoraggiamento visto che in sala c’erano più di ottomila persine. Questo ci dà ancor più coraggio, la strada è sempre in salita ma percorribile”.

La poti pictures sbanca al digital media fest di roma

Due premi su cinque con il cortometraggio “Uonted”: miglior regia e miglior fotografia. “Un gioiellino” il commento della presidente di giuria Violante Placido. Tra i dieci finalisti di un festival internazionale dedicato ai prodotti digitali. Il regista: in concorso con la cinematografia di serie A di Silvia Bardi (La Nazione) Arezzo 3 dicembre 2019 – Due premi su cinque. La Poti Pictures di Arezzo fa incetta al Digital Media Fest che si è tenuto a Roma alla Casa del cinema a Villa Borghese il 30 novembre. E’ il premio più importante e quello più atteso, che riconosce il valore tecnico di un cortometraggio e non l’aspetto sociale, che sancisce ufficialmente la professionalità di una casa di produzione cinematografica come la Poti Pictures che nonostante faccia recitare attori disabili crea un prodotto in grado di concorrere con film e cortometraggi di serie A. Lo staff della Poti con “Uonted” ha infatti conquistato due premi: miglior fotografia per Leone Orfeo e miglior regia a Daniele Bonarini. Naturalmente il red carpet, le foto e le interviste hanno visto protagonisti i due attori Paolo Cristini e Tiziano Barbini che hanno posato con Violante Placido, presidente di giuria, Antonio Giuliani e Denny Mendez. Ma forse nemmeno loro si sono resi conto che questo premio li proietta direttamente nel mondo del cinema. “Era il nostro sogno sin dall’inizio – confessa il regista Daniele Bonarini – anche se essere arrivati tra i dieci finalisti per noi era già una vittoria. Questo festival è internazionale e importantissimo, è sostenuto tra gli altri dal Parlamento Europeo, dal Ministero dei beni culturali, dall’Università La Sapienza. Quando ci hanno chiamato comunicandoci che eravamo tra i dieci finalisti non ci siamo fatti illusioni. Pensate che il premio come miglior attrice è andato a Gaia De Laurentiis”. Un festival internazionale, nato in Italia e dedicato a tutti i prodotti digitali che fa incontrare il mercato cinematografico tradizionale con nuovi autori e giovani produzioni che utilizzano il web come canale produttivo e distributivo, una vetrina dove proporre idee, presentare progetti. E invece sono arrivati due premi ed è stato sfiorato il terzo come miglior film, ma la giuria, dibattuta, non ha avuto il coraggio di monopolizzare l’intero festival con una sola produzione, che sta facendo il giro d’Italia distribuita da Première. In delegazione il regista Daniele Bonarini, gli attori Tiziano e Paolo, Michele Grazzini, Sergio e Arianna Staderini e Sara Borri reduci dalla cena sociale della sera prima ad Agazzi con oltre 320 partecipanti. “Violante Placido è venuta a farci i complimenti per il corto che ha definito ‘un gioiellino’ – fa sapere il regista Bonarini – ma il vero valore del premio è il riconoscimento alla qualità tecnica che esula dal pietismo che di solito accompagna le produzioni sociali, questo ci dà il coraggio per andare avanti e concorrere nella serie A del cinema. Ora poi che da settembre veniamo distribuiti da Première non ci presentiamo più come casa cinematografica per disabili, stiamo dimostrando che ognuno può esprimere se stesso e ottenere risultati se facciamo squadra, è questa la nostra forza, raccontare la verità”. E con l’hashtag #pijiamoseroma, la Poti Pictures il 13 dicembre sarà alla Rai in via Mazzini per la giornata dedicata a cinema e disabilita promossa dal network Redattore Sociale.  

La poti pictures a striscia la notizia

  https://www.striscialanotizia.mediaset.it/video/la-casa-di-produzione-sociale_63365.shtml?fbclid=IwAR3vI5_lZwjgWUKK2b71iCdPBDmqmDMg73dOGI-128WOhK0E2DMP6lN3kxs   Arezzo 4 gennaio 2020 – La giornalista Chiara Squaglia è  tra le inviate toscane di Striscia La Notizia, il telegiornale satirico di Antonio Ricci che sotto le feste di Natale ha deciso di dare un taglio più positivo al suo notiziario privilegiando le buone notizie. E la ricerca ha portato Chiara  da Lucca ad Arezzo sulle tracce dei ragazzi della Poti Pictures e della prima Academy europea che fa recitare attori disabili con un metodo applicato solo qui ad Arezzo dal regista Daniele Bonarini e dal suo staff. La prima casa di produzione cinematografica aretina per attori con disabilità si sta facendo conoscere non solo in Italia ma anche all’estero. All’Academy stanno studiando già i primi sei attori, continuano ad arrivare premi dai maggiori festival internazionali, è in preparazione un nuovo corto e sono tra i candidati al concorso de La Nazione per l’aretino dell’anno. Insomma, tante cose da raccontare in un servizio che andrà in onda nella puntata di Striscia sabato 4 gennaio su Canale 5. “Ho radunato tutti i ragazzi e si sono fatti intervistare da Chiara – spiega il regista Daniele Bonarini – ha voluto conoscere il metodo che utilizziamo per fare recitare i nostri attori e abbiamo anche inventato una scenetta dove lei ha recitato con noi”. Un servizio di quasi cinque minuti in prima serata che farà conoscere la realtà della Poti Pictures al grande pubblico televisivo.     https://www.striscialanotizia.mediaset.it/video/la-casa-di-produzione-sociale_63365.shtml?fbclid=IwAR3vI5_lZwjgWUKK2b71iCdPBDmqmDMg73dOGI-128WOhK0E2DMP6lN3kxs

LA POTI PICTURES SUL FATTO QUOTIDIANO

Poti  Pictures è nata nel 2015 ad Arezzo e dà spazio ad attori con disabilità intellettive e fisiche. “Questi ragazzi erano spesso chiusi in istituti o in case con genitori anziani – spiega il regista Daniele Bonarini –. Ora invece si ritrovavano protagonisti di avventure horror o di storie epiche”. E le riprese finiscono spesso “tra le lacrime e gli abbracci di tutti, dall’autista all’aiuto elettricista” “Se già fare cinema è un’impresada eroi, farla con persone con disabilità intellettive è da supereroi!”. All’inizio c’è stato qualcuno che li ha presi in giro; il mondo del cinema di un certo livello (“che per natura è molto selettivo e commerciale”) non li ha visti di buon occhio. Eppure per loro essere sul set, ridere, raccontarsi senza mezze misure, si è trasformata in un’esperienza positiva, nuova, irrinunciabile. “In sostanza avevano degli obiettivi, delle occasioni per mettersi alla prova”. Si chiama Poti Pictures, è nata nel 2015 ad Arezzoed è la prima casa di produzione cinematografica sociale che dà spazio ad attori con disabilità intellettive e fisiche. “Siamo dei pazzi, non ci poniamo limiti”, sorride il regista Daniele Bonarini, 41 anni. Tutto è nato nel 2004, durante una gita in montagna. Da circa 40 anni infatti una piccola comunità di Arezzo(‘Il Cenacolo Francescano’) passa le vacanze estive con una trentina di ragazzi con disabilità intellettive e fisiche. “Nulla di volontaristicoo assistenziale, semplicemente un gruppo di amici che va in vacanza insieme, nella montagna degli Aretini, alle porte della cittadina che si chiama appunto Poti”, spiega Daniele. Quell’anno il regista decide di portare con sé una piccola telecamerina. “Eravamo in compagnia dei nostri ragazzi– racconta – All’inizio abbiamo cominciato a girare dei cortometraggi imitando le grandi produzioni hollywoodiane. L’obiettivo era stare insieme, ridere”. Al ritorno in città i filmati si trasformano nel passatempo più ambito. “Questi ragazzi erano spesso chiusi in istitutio in case con genitori anziani – continua Daniele –. Ora invece si ritrovavano protagonisti di avventure horror o di storie epiche”. La casa di produzioneoggi conta 4 dipendenti (tra cui due con disabilità intellettive che hanno dei contratti da attoree una regolare busta paga), nel 2018 si è registrata ufficialmente al Mibacte in appena 4 anni conta oltre 100 riconoscimenti. Tiziano Barbini è un “Fonzie alto appena un metro e mezzo che fuma, beve all’occorrenza, usa un linguaggio da scaricatore di porto livornese ed è affetto da una patologia rara”. È la Sindrome del cromosoma 15 ad anello, che ha compromesso anche il suo sviluppo linguistico. Eppure è unico “non solo per la raritàdella sua malattia, ma per l’innata mania di protagonismo”, spiega il regista. Il suo sogno è essere sempre al centro dell’attenzione. E la possibilità di mostrare le sue capacità ha reso Tiziano“una persona diversa, più responsabile, più sicura di sé”, con un vero contratto da attore firmato alla Poti Pictures. Paolo Cristini è un omone alto quasi un metro e novanta affetto da una forma di autismosimile alla ‘Sindrome di Peter Pan’. Paolo per tutti è “gentile, buono, molto educato. Un bambinone di quasi un quintale”, sorride Daniele. Tuttavia, “come molti autistici– continua il regista – ha un rapporto conflittualecon le emozioni”. Il percorso in Poti, le buste paga, il suo contratto da attore, hanno innescato in lui un cambiamento radicale. “Adesso è cosciente delle proprie responsabilitàe dei propri limiti, ha capito che per fare l’attore occorre tutta l’energia e l’impegno possibili e sa che può farcela, anche se spesso ha una paura cane”. Il suo sogno, comunque, rimane “quello di vincere l’Oscar”. Sono solo due le cose che distinguono le ripreseda un normale set: la presenza costante della psicologache segue Tiziano e compagni nel percorso di recitazione e il clima di “assoluta armonia” che si crea tra il regista, gli attori e i membri della troupe. “La sfera umana che questi ragazzi sono in grado di regalare in una giornata di lavoro è qualcosa che onestamente va contro tutti i canoni cinematografici – raccontano dalla casa di produzione – e le riprese finiscono spesso tra le lacrimee gli abbraccidi tutti, dall’autista all’aiuto elettricista”. Dalla Poti Pictures è nata nel 2019 la Poti Academy, la prima scuola di cinema per persone con disabilità intellettive, con sede proprio ad Arezzo. E poi, “dato che siamo dei pazzi – aggiunge Daniele – ci siamo messi in testa di fare un vero film, Ollivud: un lungometraggio per il cinema con i nostri due attori principali e un’altra dozzina di ragazzi disabili”. Alla Poti Pictures tutti si definiscono una squadra. “Ci conosciamo da 20 anni. Il nostro rapporto è basato sulla fiducia reciproca e sulla capacità di rimetterci in gioco. Così da continuare a crescere, spostando i confini del possibile ogni volta un po’ più in là”. In poco più di 4 anni Daniele, Tiziano e Paolohanno girato il mondo ricevendo premie riconoscimenti, dagli Stati Uniti (Thin Line Film Fest di Dallas) all’Inghilterra (Osaka Bright di Brighton). “E dato che ci abbiamo preso gusto – conclude il regista – non vogliamo mica fermarci ora”   https://www.ilfattoquotidiano.it/2019/12/01/arezzo-la-prima-casa-di-produzione-cinematografica-con-attori-disabili-abbiamo-cominciato-imitando-hollywood-siamo-supereroi/5583007/#cComments